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Termine Descrizione

Abitazione

Locale (o insieme di locali) destinato stabilmente ad uso abitativo; separato (cioè circondato da pareti e coperto da un tetto); indipendente (cioè dotato di almeno un accesso indipendente dall’esterno o da spazi di disimpegno comune – strada, cortile, scale, pianerottoli, ballatoi, terrazze, eccetera – ovvero un accesso che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni); inserito in un edificio (o che costituisca esso stesso un edificio).

Addetto

Persona occupata in un’unità giuridico-economica, come lavoratore indipendente o dipendente (a tempo pieno, a tempo parziale o con contratto di formazione e lavoro), anche se temporaneamente assente (per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, cassa integrazione guadagni eccetera). Comprende i titolari dell’impresa partecipanti direttamente alla gestione, i cooperatori (soci di cooperative che come corrispettivo della loro prestazione percepiscono un compenso proporzionato all’opera resa e una quota degli utili dell’impresa), i coadiuvanti familiari (parenti o affini del titolare che prestano lavoro manuale senza una prefissata retribuzione contrattuale), i dirigenti, i quadri, gli impiegati, gli operai e gli apprendisti.

Agriturimo

Nella categoria rientrano i soli locali, situati in fabbricati rurali, nei quali viene dato alloggio a turisti da imprenditori agricoli singoli o associati ai sensi della legge n. 96 del 20 febbraio 2006.

Ateco 2007

Classificazione delle attività economiche che costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea Nace.Rev.2, pubblicata sull’Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento CE n. 1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006) e adottata dall’Istat il 1° gennaio 2008.

Bosco misto

Superficie di terreno in cui la vegetazione non possiede le caratteristiche del bosco puro.

Bosco puro

Superficie di terreno in cui le piante di una singola specie legnosa rappresentano, a maturità, almeno i nove decimi nell’area di incidenza totale del bosco.

Capoluogo di provincia

Comune capoluogo della provincia in cui hanno sede i relativi organi amministrativi locali. Dal 2016, i comuni di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia mantengono le prerogative connesse alla qualificazione di “capoluogo di provincia”, ai sensi della legge regionale 20/2016 (art. 46), recante le diposizioni per la soppressione delle province del Friuli-Venezia Giulia.

Capoluogo di regione

Comune capoluogo della regione in cui hanno sede i relativi organi amministrativi locali.

Case sparse

Case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato.

Causa iniziale di morte

Malattia o traumatismo che ha dato inizio a quella catena di eventi morbosi che porta direttamente a morte, oppure: l’insieme delle circostanze dell’accidente o della violenza che hanno provocato la lesione traumatica mortale.

Causa iniziale di morte

Malattia o traumatismo che ha dato inizio a quella catena di eventi morbosi che porta direttamente a morte; oppure: l’insieme delle circostanze dell’accidente o della violenza che hanno provocato la lesione traumatica mortale. È definita e individuata tra tutte le malattie certificate dal medico sulla scheda di morte, in base a stringenti regole dettate dall'Organizzazione mondiale della sanità (riportate nella Classificazione internazionale delle malattie Icd-10) ed è l'indicatore più utilizzato e consolidato per le statistiche ufficiali e i confronti a livello nazionale e internazionale.

Ceduo composto

Superficie a bosco costituito da fustaia e ceduo semplice frammisti.

Ceduo semplice

Superficie forestale le cui piante, nate esclusivamente o prevalentemente da gemma, sono destinate a rinnovarsi per via naturale e agamica (gemma).

Dati destagionalizzati

Dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un indicatore.

Day Hospital (DH)

Regime di ricovero, per acuti o riabilitativo, che si caratterizza per la presenza di tutte le seguenti condizioni:

  • si tratta di ricovero, o ciclo di ricoveri, programmato/i;
  • è limitato ad una sola parte della giornata e non ricopre, quindi, l’intero arco delle 24 ore dal momento del ricovero;
  • fornisce prestazioni multiprofessionali e/o plurispecialistiche, che necessitano di un tempo di esecuzione che si discosta in modo netto da quello necessario per una normale prestazione ambulatoriale.

Degenza media

Rapporto fra numero di giornate di degenza erogate a un determinato insieme di pazienti e numero dei pazienti stessi.

Disoccupati

Persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:

• hanno effettuato almeno un’azione di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;

oppure

• inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Categoria di ricoveri ospedalieri definita in modo che essi presentino caratteristiche cliniche analoghe e richiedano per il loro trattamento volumi omogenei di risorse ospedaliere. Per assegnare ciascun episodio di ricovero ad uno specifico DRG sono necessarie le seguenti informazioni: la diagnosi principale di dimissione, tutte le diagnosi secondarie, tutti gli interventi chirurgici e le principali procedure diagnostiche e terapeutiche, l'età, il sesso e la modalità di dimissione. L’attribuzione viene effettuata mediante un algoritmo che analizza le suddette informazioni e determina il gruppo di appartenenza. In Italia è stata impiegata la versione DRG 10 fino al 2005, la versione 19 dal 2006 al 2008, infine a partire dall’anno 2009 la versione 24, attualmente in uso

Eurostat

Ufficio statistico dell'Unione Europea

Forze di lavoro

Insieme delle persone occupate e disoccupate.

Forze di lavoro potenziali

Inattivi tra 15 e 74 anni che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • non hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane, ma sono disponibili a iniziare a lavorare entro due settimane dall’intervista;
  • hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane, ma non sono disponibili a iniziare a lavorare entro due settimane dall’intervista.

Giornata di lavoro

Sono le giornate di lavoro standardizzate (cioè giornate di otto ore) svolte in azienda per l’esercizio delle attività agricole nel corso dell’annata agraria.

Grado di istruzione

Il più alto titolo di studio conseguito. In assenza di titolo di studio si rileva il grado di alfabetizzazione.

Grado di urbanizzazione

Classificazione che distingue i comuni in tre classi:

  1. densamente popolati, se almeno il 50 per cento della popolazione ricade/vive in un cluster ad alta densità;
  2. densità intermedia, se meno del 50 per cento della popolazione ricade/vive in celle ‘rurali’ e meno del 50 per cento della popolazione ricade/vive in cluster urbani;
  3. bassa densità, se più del 50 per cento della popolazione vive in celle rurali.

L’individuazione dei cluster e delle celle rurali avviene mediante un nuovo metodo adottato da Eurostat a partire dal 2011. Il metodo si applica alla griglia regolare di celle di 1 kmq e prevede la combinazione di due criteri: quello di contiguità geografica e quello di soglia di popolazione minima, che devono essere rispettati dalle celle. L’approccio basato sull’analisi di celle quadrate regolari evita la distorsione causata dai comuni che variano in dimensione e forma. La classificazione del territorio tramite le celle individua tre tipi di aree:

  1. aree densamente popolate (città o grandi aree urbane), definite come grappolo (cluster) di celle di 1 kmq contigue, con densità non inferiore a 1.500 abitanti per kmq e popolazione non inferiore a 50 mila abitanti (cluster ad alta densità);
  2. aree con un livello di densità intermedio (o piccole aree urbane), definite come grappolo (cluster) di celle contigue di densità non inferiore a 300 abitanti per kmq e popolazione non inferiore ai cinquemila abitanti (cluster urbani);
  3. aree scarsamente popolate (o aree rurali), definite come singole celle (rurali) non classificate nei gruppi precedenti.

Per classificare i comuni, le aree individuate in precedenza vengono intersecate con i limiti comunali e viene calcolata la percentuale di popolazione del comune che ricade in ciascuna tipologia di area.

Grande distribuzione

Categoria che comprende le imprese che operano attraverso punti vendita al dettaglio operanti nella forma di supermercato, ipermercato, discount di alimentari, grande magazzino, altra impresa specializzata di grande superficie.

Grande impresa

Nella rilevazione sull’occupazione, gli orari di lavoro e le retribuzioni nelle grandi imprese, è l’impresa che occupa 500 dipendenti e più.

Grande magazzino

Esercizio al dettaglio operante nel campo non alimentare, che dispone di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e di almeno cinque distinti reparti (oltre l’eventuale annesso reparto alimentare), ciascuno dei quali destinato alla vendita di articoli appartenenti a settori merceologici diversi e in massima parte di largo consumo.

Grave deprivazione materiale

Indicatore incluso nel gruppo Europa 2020, è definito come la percentuale di persone che vivono in famiglie e che registrano almeno quattro segnali di deprivazione materiale sui nove indicati di seguito, rilevati tramite l’indagine Eu-silc:

  1. arretrati nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito;
  2. riscaldamento inadeguato;
  3. incapacità di affrontare spese impreviste;
  4. incapacità di fare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne o del pesce (o equivalente vegetariano);
  5. incapacità di andare in vacanza per almeno una settimana l’anno;
  6. non potersi permettere un televisore a colori;
  7. non potersi permettere il frigorifero;
  8. non potersi permettere l’automobile;
  9. non potersi permettere il telefono.

ICD (International Classification of Diseases)

La Classificazione internazionale delle malattie (ICD, dall’inglese "International Classification of Diseases") è un sistema di classificazione nel quale le malattie e i traumatismi sono ordinati in gruppi sulla base di criteri definiti.

La classificazione ICD fornisce un linguaggio comune per codificare le informazioni relative alla morbilità e mortalità in modo da disporre di dati comparabili per le statistiche e il monitoraggio epidemiologico.

La classificazione ICD-9-CM è la versione della 9° revisione della classificazione ICD modificata e ampliata con l’introduzione degli interventi e delle procedure diagnostiche e terapeutiche, ed è utilizzata per la codifica delle informazioni cliniche rilevate dalla Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) e dai flussi informativi del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) che rilevano le informazioni sanitarie individuali riferite ai setting assistenziali distrettuali e domiciliari.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ultimato nel 1994 la pubblicazione dei tre volumi della ICD-10, di cui l’Ufficio di Statistica del Ministero della salute, congiuntamente all’Istituto Nazionale di Statistica, ha curato la traduzione in lingua italiana.

Al momento, la classificazione ICD-10 è adottata in Italia per la codifica delle cause di morte nella rilevazione ISTAT sui decessi. Il sistema ripartisce le malattie in 21 settori e ciascun settore contiene una famiglia di malattie; ciascuna malattia è individuata da un codice alfanumerico.

Il processo di revisione della classificazione ICD è già avviato e la versione 11° è in corso di sviluppo.

Inattivi

Persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero le persone non classificate come occupate o in cerca di occupazione (disoccupate).

kW (chilowatt)

Unità di misura della potenza. Nella bolletta la potenza impegnata e la potenza disponibile sono espresse in kW.

kWh (chilowattora)

Unità di misura dell’energia elettrica; rappresenta l’energia assorbita in 1 ora da un apparecchio avente la potenza di 1 kW. Nella bolletta i consumi di energia elettrica sono fatturati in kWh

MDC (Major Diagnostic Category)

Categoria diagnostica principale: il sistema DRG prevede un livello superiore di raggruppamento basato su un criterio di rilevanza clinica (anatomico o eziologico): in base alla diagnosi principale riportata nella Scheda di Dimissione Ospedaliera viene assegnata la categoria MDC; successivamente, viene attribuito uno specifico DRG fra quelli appartenenti alla MDC selezionata.

Occupati

Persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento (a cui sono riferite le informazioni) presentano una delle seguenti caratteristiche:

  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che prevede un corrispettivo monetario o in natura;
  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
  • sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie, malattia o Cassa integrazione).

Gli occupati dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. I lavoratori indipendenti assenti dal lavoro, a eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, continuano a mantenere l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi. Le precedenti condizioni prescindono dalla sottoscrizione di un contratto di lavoro e gli occupati stimati attraverso la Rilevazione sulle forze di lavoro comprendono pertanto anche forme di lavoro irregolare.

PIL ai prezzi di mercato

Il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è il risultato finale dell’attività di produzione delle unità produttrici residenti. Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi intermedi e aumentata dell’Iva gravante e delle imposte indirette sulle importazioni. È altresì pari alla somma dei valori aggiunti a prezzi base delle varie branche di attività economica, aumentata delle imposte sui prodotti (compresa l’Iva e le imposte sulle importazioni), al netto dei contributi ai prodotti (Sistema europeo dei conti, Sec 2010).

SDO (Scheda di Dimissione Ospedaliera)

La Scheda di Dimissione Ospedaliera è lo strumento di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. Attraverso la SDO vengono raccolte, nel rispetto della normativa che tutela la privacy, informazioni essenziali alla conoscenza delle attività ospedaliere utili sia agli addetti ai lavori sia ai cittadini. Le schede di dimissione sono compilate dai medici che hanno avuto in cura il paziente ricoverato; le informazioni raccolte e codificate sono trasmesse alle Regioni e da queste al Ministero della Salute. 

Statistica

Scienza che studia con metodi matematici fenomeni collettivi.

Tasso di disoccupazione

Rapporto percentuale tra i disoccupati di una determinata classe di età (in genere 15 anni e più) e l’insieme di occupati e disoccupati (la cui somma costituisce le forze di lavoro) della stessa classe di età.

Tasso di inattività

Rapporto percentuale tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro in una determinata classe di età (in genere 15-64 anni) e la popolazione residente totale di quella determinata classe di età.

Tasso di mortalità

rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 100

Tasso di occupazione

Rapporto percentuale tra gli occupati di una determinata classe di età (in genere 15-64 anni) e la popolazione residente totale di quella determinata classe di età.

Valore aggiunto

Rappresenta l’incremento di valore che l’attività dell’impresa apporta al valore dei beni e servizi ricevuti da altre aziende mediante l’impiego dei propri fattori produttivi (il lavoro, il capitale e l’attività imprenditoriale). Tale aggregato è ottenuto sottraendo dal totale dei ricavi l’ammontare dei costi: i primi contengono il valore del fatturato lordo, le variazioni delle giacenze di prodotti finiti, semilavorati e in corso di lavorazione, gli incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni e i ricavi accessori di gestione; i secondi comprendono i costi per acquisti lordi, per servizi vari e per godimento di servizi di terzi, le variazioni delle rimanenze di materie e di merci acquistate senza trasformazione e gli oneri diversi di gestione.

Valore fatturato

L’ammontare delle operazioni oggetto di transazione riportate dall’operatore sul modello Intrastat o sul Dau (Documento amministrativo unico utilizzato per gli scambi di merci con i paesi extra Ue).

Variazione congiunturale

Variazione assoluta o percentuale rispetto al mese o periodo immediatamente precedente.

Variazione congiunturale

Variazione assoluta o percentuale rispetto al periodo immediatamente precedente.

Variazione tendenziale

Variazione assoluta o percentuale rispetto allo stesso mese o periodo dell’anno precedente.

Zona altimetrica

L'Istituto nazionale di statistica classifica i comuni italiani sulla base dei loro valori di soglia altimetrica in cinque zone. I criteri di classificazione sono contenuti nella pubblicazione del 1958 (Istat, Circoscrizioni statistiche, Metodi e norme, serie C - n. 1 agosto 1958). Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di pianura. Le zone altimetriche di montagna e di collina sono state divise, per tener conto dell’azione moderatrice del mare sul clima, rispettivamente in zone altimetriche di montagna interna e collina interna e di montagna litoranea e collina litoranea, comprendendo in queste ultime i territori, esclusi dalla zona di pianura, bagnati dal mare o in prossimità di esso.

Zona altimetrica di collina

A fini statistici, si intende il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell’Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell’Italia settentrionale e dell’olivo nell’Italia centro-meridionale e insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina.

Zona altimetrica di montagna

A fini statistici, si intende il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell’Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell’Italia settentrionale e dell’olivo nell’Italia centro-meridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate, costituite da valli, altipiani e analoghe configurazioni del suolo, s’intendono comprese nella zona di montagna.

Zone di protezione speciale - Zps

Designate ai sensi della direttiva n. 79/409/Cee, sono costituite da territori idonei per estensione e/o localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli di cui all’allegato I della direttiva, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Zone franche

Aree o luoghi appartenenti al territorio doganale della Comunità ma separate dal resto di esso, in cui le merci non comunitarie sono considerate, per l’applicazione dei dazi all’importazione e delle misure di politica commerciale all’importazione, come merci non situate nel territorio doganale della Comunità; le merci comunitarie, per le quali una normativa specifica lo preveda, beneficiano, a motivo del loro collocamento in una zona franca o in un deposito franco, di misure connesse alla loro esportazione.